Il gruppo Petti comunica l'inizio della raccolta dei loro pomodori
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26 Luglio 2017

Petti – Il pomodoro al centro: “La campagna 2017 da pomodoro fresco sarà delicata e piena di variabili, da conciliare con la forte crescita del marchio Petti ormai diventato il terzo player nel mercato delle conserve di pomodoro in Italia.”

26 luglio 2017 Venturina Terme (LI) – Il Gruppo Petti comunica che ha iniziato la campagna di raccolta e trasformazione di pomodoro fresco da industria del 2017. “Per le produzioni del nostro stabilimento dell’Italian Food S.p.A. di Venturina Terme (LI), in cui produciamo anche i prodotti a marchio Petti – Il pomodoro al centro, 100% pomodoro toscano lavorato a bassa temperatura, cercheremo di mantenere i volumi di lavorazione dello scorso anno, ovvero circa 100 mila tonnellate. Quest’anno le superfici piantate a pomodoro da industria in Toscana sono circa un migliaio di ettari e si prevede una produzione di circa 700 quintali per ettaro nell’intera Regione. Dopo un confronto con la parte agricola che ci conferisce il pomodoro, la ASPORT (ndr. Associazione Produttori Ortofrutticoli Toscani), abbiamo stimato una capacità produttiva dei campi messi a coltura in calo rispetto all’anno scorso proprio a causa della gelata registrata nella scorsa primavera e per la sofferenza idrica dei primi mesi estivi. Tuttavia siamo molto contenti e soddisfatti che non si sono verificati problemi fitosanitari rilevanti: questo dato è particolarmente rilevante per le produzioni biologiche che pertanto saranno di ottima qualità.” Dichiara Pasquale Petti, quarta generazione della famiglia Petti a capo dell’omonimo Gruppo che dirige personalmente lo stabilimento di Venturina Terme e prosegue: “Dal punto di vista della qualità della materia prima, prevediamo una campagna contrassegnata da molte variabili climatiche. Riscontriamo ad esempio che il primo pomodoro arrivato in stabilimento dalle campagne senesi e pisane, dalla Val di Chiana e Val di Cornia e dalla Maremma, ha risentito del forte abbassamento delle temperature registrato nel mese di Aprile di quest’anno e dell’estrema siccità dei mesi di Giugno e Luglio. Siamo molto fiduciosi però che le bacche di pomodoro delle piantagioni medie e tardive saranno sicuramente di migliore qualità e naturalmente molto zuccherine, se riusciranno ad avere un clima soleggiato, non particolarmente caldo, con scarse precipitazioni e conseguentemente poco umido.” Circa il problema l’emergenza idrica che affligge tutto il territorio nazionale il Dott. Petti dichiara: “La siccità riscontrata quest’anno è da leggersi come il frutto dei cambiamenti climatici della nostra era, pertanto credo sia importante affrontarla non in chiave emergenziale, bensì studiare una strategia capace di fronteggiare la carenza idrica in modo continuativo nel tempo. Siamo consapevoli ad esempio che la mancanza di piogge naturali e d’acqua per irrigare i campi ha causato degli investimenti maggiori in agricoltura in quanto il tradizionale metodo di irrigazione per settori, ovvero per appezzamenti di terreno che variava dai tre ai quattro ettari, è stato applicato su appezzamenti di terreno molto più piccoli, di circa due ettari. Da parte nostra ad esempio, nei terreni coltivati con i pomodori destinati a diventare prodotti Petti, abbiamo fatto introdurre già da tempo il sistema di irrigazione a goccia, un sistema all’avanguardia nel pieno rispetto del risparmio idrico per ridurre al minimo gli sprechi d’acqua.” Ed infine conclude Pasquale Petti: “L’emergenza idrica di quest’anno è solo uno dei tanti problemi che una Società per Azioni a conduzione familiare come la nostra, deve affrontare quotidianamente per cui si è costretti a trovare soluzioni contando solo sulle proprie disponibilità finanziarie visto che il sistema bancario con le ultime regolamentazioni imposte dalla Comunità Europea ha dato una stretta creditizia considerevole al settore delle industrie conserviere. Appartengono alla cronaca di questi mesi le forti difficoltà che hanno costretto alla chiusura importanti e storici stabilimenti produttivi del Nord d’Italia. Mi auguro che in futuro, le istituzioni locali e regionali, e le altre realtà economiche rilevanti del nostro territorio possano lavorare insieme, di concerto, attuando politiche che agevolino l’accesso ai fondi regionali, come il PIF e il PSR, che consentirebbero a realtà industriali come la nostra, di aumentare gli investimenti all’insegna della crescita e dell’innovazione. Tutto questo fino ad oggi ci è stato solo paventato, ma che ancora non si è mai concretizzata. ”

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Elisabetta Palumbo
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